Il primo particolare, è che quella doji era un po' troppo lunga per essere tradata con serenità. 300 pip di range per un pattern di inversione, se si opera sul breakout, significa assumersi 300 pip di stop, una distanza superiore al range medio intraday dello yen verso le principali valute.
Il secondo particolare, è che all'apertura del mercato forex questa settimana lo yen è partito come un missile, senza nemmeno lasciarci il tempo di impostare un ordine long a breakout del pattern. Già dalle prime ore della notte, sia EUR che USD avevano recuperato terreno nei confronti del JPY, senza un vero gap di prezzo ma senza nemmeno sfiorare i prezzi di venerdì scorso. E quindi addio movimento.
Qui i casi sono due: o ci siamo lasciati sfuggire un'operazione perfetta (bel pattern, partenza annunciata, trend primario. etc..), oppure è tutto un fake, un falso. E se la correzione non fosse ancora finita, anzi se fosse solo iniziata? Del resto, la correzione dal massimo del 22 maggio al minimo di venerdì scorso raggiunge a malapena il 23% di ritracciamento rispetto al lungo rialzo messo a segno da EUR e USD nei confronti dello yen rispetto ai minimi del 2012.
Nei grafici seguenti, il fuso orario è un'ora avanti rispetto a noi e quindi le candele si aprono alle 23 ora italiana; questo ha l'indubbio vantaggio di eliminare dal grafico daily quella candelina fasulla dalle 23 alle 24 della domenica. L'analisi grafica è pressoché identica su quasi tutti i cross contro yen: EURJPY, GBPJPY; solo in AUDJPY c'è un ritracciamento fino a metà del range della doji.
USDJPY
EURJPY
GBPJPY
AUDJPY
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