Proviamo a fare un'analisi di lungo periodo sul cross AUD/CAD tra il dollaro australiano e quello canadese, due classiche commodity currencies perché provenienti da paesi che sono grandi produttori di materie prime. Per inquadrare questo cross nei suoi movimenti principali, cominciamo a guardarlo su un grafico weekly, con estensione 2 anni.
Visto da lontano, questo cross proviene da un forte trend rialzista del 2010 (vedere sulla sinistra del grafico la trendline dinamica dei minimi crescenti, indicata dalla linea rossa inclinata), seguito da un breve periodo di congestione nell'inverno 2010, evidenziato dal rettangolo blu.
Dall'inizio del 2011, appare compresso in un ampio trading range tra due livelli chiave, il supporto sul livello 1,0000 e la resistenza sul livello 1,0600: una zona di 600 pip di estensione, evidenziata dal rettangolo marrone.
Entrambi i livelli nel corso del tempo hanno subito delle false rotture, tutte prontamente rientrate, con l'unica eccezione del febbraio 2012, quando il cross si è mantenuto per 5 settimane sopra il massimo, fino a toccare un massimo assoluto di 1,0782.
Fatte queste considerazioni, analizziamo l'andamento delle medie mobili. Trattandosi di un grafico weekly, la media lenta 200 periodi (linea marrone) diventa poco significativa perché un periodo troppo lungo, ben 4 anni di dati. Passiamo alla media 50 (riga blu) che ben rappresenta l'anno mobile e vediamo che si sta appiattendo, pronta per una possibile inversione al ribasso. La media veloce 14 periodi (riga viola) è al ribasso da 1 settimana e si trova sotto quella 50 periodi.
Non siamo ancora pronti per definire l'inizio di una nuova gamba ribassista, anche perché possiamo osservare che i prezzi stanno formando una classica figura di cuneo o pennant, solitamente considerato un pattern di continuazione, non di inversione.
Sul lungo periodo, quindi, i segnali non sono ancora ben definiti. Per cogliere delle indicazioni operative, proviamo a spostarci sul timeframe daily. Qui le cose cominciano a cambiare, e si presentano delle evidenze interessanti.
Negli ultimi due mesi ha mostrato due rally ribassisti di 11 candele, il primo dei quali preceduto da un chiaro pattern di inversione ribassista, una evening star evidenziata nell'ovale sulla sinistra del grafico. Lo stesso pattern si è ripetuto 10 giorni fa, ma il periodo successivo ha mostrato solo una fase di compressione dei prezzi in un range ristretto, rotto solo da qualche spike daily. Il tentativo di uscita dal range al rialzo è durato solo 2 giornate, poi è stato negato da una candela di inversione ribassista, una classica bearish engulfing.
Mi trovo con due piccole posizioni long, in profitto di pochi pip, che non mi ricordo più neanche perché le ho aperte, ma che chiuderò a mercato appena riaprono gli scambi stasera.
Mi preparo dunque ad un ingresso short, ma non con ingresso a mercato. Prima di entrare, aspetto la conferma dei segnali operativi, quindi imposterò degli ordini pending di tipo sell stop alla rottura di livelli significativi. Il primo ingresso è alla rottura del minimo della congestione in E al livello 1,0150, il secondo si aggiunge in accumulo al primo alla rottura del minimo di swing in F a 1,0070.
Per entrambi gli ingressi, metterò lo stop loss a 1,0250, cioè sul top della bearish engulfing, che corrisponde anche al massimo di due delle 3 candele della seconda evening star, quella che non ha però dato origine al movimento ribassista. Si tratta quindi di uno stop rispettivamente di 100 e di 180 pip, quindi regolerò la mia size in funzione dello stop monetario che sono disposto ad accettare. Mi devo ricordare che il P/L è valorizzato nella valuta secondaria, cioè il CAD, poi lo devo poi riportare in EUR.
Per quanto riguarda il take profit, il primo target è sicuramente al livello tondo 1,0000 che fa da lato inferiore del rettangolo di congestione weekly. Rotto quel livello, il prossimo target naturale è sulla ma200 del grafico W1, che attualmente vale 0,9613 ma che proiettata in là di 1 settimana mi fornisce un livello indicativo di 0,9700.
Ciao
Fabrizio
Visto da lontano, questo cross proviene da un forte trend rialzista del 2010 (vedere sulla sinistra del grafico la trendline dinamica dei minimi crescenti, indicata dalla linea rossa inclinata), seguito da un breve periodo di congestione nell'inverno 2010, evidenziato dal rettangolo blu.
Dall'inizio del 2011, appare compresso in un ampio trading range tra due livelli chiave, il supporto sul livello 1,0000 e la resistenza sul livello 1,0600: una zona di 600 pip di estensione, evidenziata dal rettangolo marrone.
Entrambi i livelli nel corso del tempo hanno subito delle false rotture, tutte prontamente rientrate, con l'unica eccezione del febbraio 2012, quando il cross si è mantenuto per 5 settimane sopra il massimo, fino a toccare un massimo assoluto di 1,0782.
Fatte queste considerazioni, analizziamo l'andamento delle medie mobili. Trattandosi di un grafico weekly, la media lenta 200 periodi (linea marrone) diventa poco significativa perché un periodo troppo lungo, ben 4 anni di dati. Passiamo alla media 50 (riga blu) che ben rappresenta l'anno mobile e vediamo che si sta appiattendo, pronta per una possibile inversione al ribasso. La media veloce 14 periodi (riga viola) è al ribasso da 1 settimana e si trova sotto quella 50 periodi.
Non siamo ancora pronti per definire l'inizio di una nuova gamba ribassista, anche perché possiamo osservare che i prezzi stanno formando una classica figura di cuneo o pennant, solitamente considerato un pattern di continuazione, non di inversione.
Sul lungo periodo, quindi, i segnali non sono ancora ben definiti. Per cogliere delle indicazioni operative, proviamo a spostarci sul timeframe daily. Qui le cose cominciano a cambiare, e si presentano delle evidenze interessanti.
Negli ultimi due mesi ha mostrato due rally ribassisti di 11 candele, il primo dei quali preceduto da un chiaro pattern di inversione ribassista, una evening star evidenziata nell'ovale sulla sinistra del grafico. Lo stesso pattern si è ripetuto 10 giorni fa, ma il periodo successivo ha mostrato solo una fase di compressione dei prezzi in un range ristretto, rotto solo da qualche spike daily. Il tentativo di uscita dal range al rialzo è durato solo 2 giornate, poi è stato negato da una candela di inversione ribassista, una classica bearish engulfing.
Mi trovo con due piccole posizioni long, in profitto di pochi pip, che non mi ricordo più neanche perché le ho aperte, ma che chiuderò a mercato appena riaprono gli scambi stasera.
Mi preparo dunque ad un ingresso short, ma non con ingresso a mercato. Prima di entrare, aspetto la conferma dei segnali operativi, quindi imposterò degli ordini pending di tipo sell stop alla rottura di livelli significativi. Il primo ingresso è alla rottura del minimo della congestione in E al livello 1,0150, il secondo si aggiunge in accumulo al primo alla rottura del minimo di swing in F a 1,0070.
Per entrambi gli ingressi, metterò lo stop loss a 1,0250, cioè sul top della bearish engulfing, che corrisponde anche al massimo di due delle 3 candele della seconda evening star, quella che non ha però dato origine al movimento ribassista. Si tratta quindi di uno stop rispettivamente di 100 e di 180 pip, quindi regolerò la mia size in funzione dello stop monetario che sono disposto ad accettare. Mi devo ricordare che il P/L è valorizzato nella valuta secondaria, cioè il CAD, poi lo devo poi riportare in EUR.
Per quanto riguarda il take profit, il primo target è sicuramente al livello tondo 1,0000 che fa da lato inferiore del rettangolo di congestione weekly. Rotto quel livello, il prossimo target naturale è sulla ma200 del grafico W1, che attualmente vale 0,9613 ma che proiettata in là di 1 settimana mi fornisce un livello indicativo di 0,9700.
Ciao
Fabrizio
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